lunedì 15 aprile 2013

La Riserva naturale di San Giuliano



L’oasi WWF del lago di San Giuliano si trova in Basilicata nei comuni di Miglionico, Matera e Grottole. La storia della riserva regionale San Giuliano è legata alla nascita dell’ omonimo invaso artificiale creato dallo sbarramento del fiume Bradano, negli anni tra il 1950 e il 1957. La presenza del lago  ha attirato  molte specie di uccelli acquatici, ciò ha reso necessario la tutela dell’area. Così nel 1976 il lago di San Giuliano è diventato oasi protetta. Nel 1991 è entrata a far parte del Parco della Murgia  Materana. Nel 2000 la Regione Basilicata ha istituito una Riserva Naturale.  E’ stata dichiarata dal Ministero dell’Ambiente area SIC (sito di interesse comunitario) ed area ZPS (zona di protezione speciale). Nel maggio 2003 è stata inserita con decreto ministeriale nell’ elenco delle zone umide italiane previste dalla Convenzione di Rosmar. Nell’ agosto  2006 sulle sponde del lago è stato ritrovato uno scheletro fossile di balena risalente a circa un milione di anni fa. Nel 2008 il fossile è stato recuperato e trasferito in un laboratorio della Soprintendenza per il Patrimonio  Artistico e  Demoantropologico, in attesa di essere esposto nel Museo  Domenico  Ridola  di Matera. 
Il territorio si estende per circa 8 km quadrati e ha la capacità di circa 100 milioni di metri cubi di acqua, ha una altezza di 38,3 metri e si trova a 101,6 metri sul livello del mare. Il lago è ricco di insenature ed è circondato da alberi messi dall’ uomo. La sponda sinistra , sul versante di Matera, è più pianeggiante, mentre la sponda destra, sul versante di Miglionico e Grottole è più ondulata. La vegetazione  tipica è composta da : pioppi, salici e tamerici. Intorno al lago troviamo  il pino d’Aleppo, il cipresso e l’ eucalipto. C’ è anche la presenza  di vasti prati. Grande importanza ha la  avifauna soprattutto durante lo svernamento e le migrazioni. Si contano infatti circa 180 specie di uccelli di cui alcune sono rare. Vi sono: aironi cinerini, garzette , svassi, folaghe. D’ inverno compaiono l’airone  bianco maggiore, il cormorano, il moriglione, il fischione, la volpoca, l’oca selvatica, la rana moretta tabaccata. Tra i rapaci c’ è il nibbio reale, il nibbio bruno, la poiana e qualche esemplare di falco pescatore. Tra i passeriformi ricordiamo il pendolino, simbolo dell’oasi del WWF. Infine tra i mammiferi sono presenti l’ istrice, il tasso, il gatto selvatico la faina, oltre a qualche esemplare di lontra. Nel 1989 ci fu la presenza eccezionale della casarca,(tadorna ferruginea) raro esemplare di anatra, nel 1994 avvenne lo svernamento completo di un pellicano adulto, mentre nel 1995 per 12 giorni ci fu la presenza di eleganti cigni reali. Nel 2010 fu trovato ferito un esemplare dell’ albanella pallida poi affidato al Centro Recupero Animali Selvatici della Riserva.
Scritto da Davide Pruonto,  Gerardo Solazzo, Alessandro Pinto

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