Giulio Andreotti è nato a Roma il 14 febbraio 1919
ed è morto il 6 maggio 2013 all’ età di 94 anni. Ultimo di tre figli,una
sorella morta di meningite all’ età di 18 anni, orfano di padre all’ età di due
anni, la madre, Rosa Falasca, era casalinga, il padre , Filippo Andreotti, era
maestro elementare. Ha frequentato il ginnasio al “Visconti,” il liceo al
“Tasso”con i figli di Benito Mussolini, poi si iscrisse alla Facoltà di
Giurisprudenza , dove si laureò a pieni voti. E’ stato un politico, scrittore e
giornalista italiano. E’ stato uno dei principali esponenti della Democrazia Italiana. Sposato
dal 1945 con Livia Danese, moglie sempre al suo fianco ,mai interessata di
politica, ma soprannominata la marescialla perché ha sempre messo ordine nella
sua vita. E’ stato Senatore a vita dal 1991 fino ad oggi e durante la sua
carriera politica ha ricoperto numerosi incarichi:
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Sette volte Presidente del
Consiglio
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Otto volte Ministro della Difesa
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Cinque volte Ministro degli Esteri
·
Tre volte Ministro delle
Partecipazione Statali
·
Due volte Ministro delle Finanze,
del Bilancio e dell’ Industria
·
Una volta Ministro del Tesoro,
dell’Interno dei Beni Culturali e delle Politiche Comunitarie.
Dal 1945 in poi è sempre stato presente nelle
assemblee legislative italiane è entrato in politica grazie a Alcide De Gasperi che lo coinvolse nella fondazione
della Dc. Nel 1954 fu per la prima volta Ministro degli Interni con il governo
Fanfani. Nel 1955 fu Ministro delle Finanze con il governo Antonio Segni.
Nel 1968 Ministro delle Finanze , Tesoro e Difesa. Nel 1972 Leone lo incaricò
di formare il suo primo governo.
Nel 1993 La
Procura di Palermo, gli recapitò un avviso di garanzia per concorso in
associazione a delinquere di stampo mafioso. Andrteotti rinunciò all’ immunità
parlamentare e scelse come difensore una giovane donna siciliana “Giulia
Bongiorno”. Prosciolto in primo grado, condannato in secondo, prosciolto
definitivamente dalla Cassazione:
fu ritenuto responsabile di associazione a
delinquere negli antecedenti il 1980, ma la sentenza stabili’ di non procedere
essendo il reato prescritto, fu assolto dall’ accuas per insufficienza di
prove. Il processo durò 11 anni, 268 udienze, ascoltati 362 testimoni e 37
pentiti. Gli furono attribuite alcune battute dette da lui nell’ arco della sua
vita:
·
“Il potere logora chi non ce l’ ha”
·
“A pensar male si fa peccato ma si
indovina”
·
La storia è una cosa seria. Io
appartengo alla cronaca”
E’ stato l’ unico
statista della Democrazia Cristiana , insieme a De Gasperi.
Relazione scritta da
Davide Pruonto
Gerardo Solazzo
Alessandro Pinto
Mattia Traficante
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