La nascita della repubblica italiana avvenne nel 1946 in seguito ai risultati del referendum istituzionale del 2 giugno, indetto per determinare la forma di stato dopo il termine della seconda guerra mondiale. Il 10 giugno 1946 la corte suprema proclamò i risultati del referendum: la repubblica (12.717.923), la monarchia (10.719.284). Quindi la notte tra il 12 e il 13 giugno il presidente del consiglio Alcide de Gasperi assunse le funzioni di capo provvisorio dello stato repubblicano e l’ex re Umberto II lasciò volontariamente il paese il 13 giugno 1946. Il 2 giugno 1946 insieme alla scelta sulla forma dello stato i cittadini italiani elessero anche i componenti dell’assemblea costituente che doveva redigere la nuova carta costituzionale. Il 28 giugno l’assemblea Costituente elesse a capo provvisorio dello stato Enrico De Nicola che con l’entrata in vigore della nuova costituzione assunse per primo le funzioni di presidente della repubblica italiana il 10 gennaio 1948. Egli successivamente conferì a De Gasperi l’incarico di formare il primo governo della repubblica italiana. Purtroppo dopo 70 anni il mondo è cambiato e le persone che lavorano al senato non possono più essere efficienti proprio come una vecchia macchina che spende tanto e non va lontano, perciò negli ultimi anni si vuole riformare il senato per renderlo più efficiente con delle modifiche. Il senato come lo abbiamo conosciuto finora infatti scompare, sarà sostituito da una Camera con competenze diverse rispetto a quella dei Deputati. Sarà composto da 100 membri non eletti direttamente dai cittadini ma selezionati tra sindaci e consiglieri regionali. Scompaiono anche i senatori a vita, sostituiti da senatori di nomina presidenziale in carica per 7 anni.Saranno così ripartiti: 4 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 personalità illustri nominate dal presidente della Repubblica. Saranno i Consigli regionali a scegliere i senatori, inoltre le regioni eleggeranno ciascuna un altro senatore scegliendolo tra i sindaci dei rispettivi territori. Il primo rinnovo del Senato li vedrà "eletti" tutti contemporaneamente, dopodiché la loro elezione sarà legata al rinnovo dei consigli regionali.
Il nuovo senato avrà molti meno poteri : innanzitutto non potrà più votare la fiducia ai governi in carica, mentre la sua funzione principale sarà quella di "raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica", che poi sarebbero regioni e comuni. Il Senato avrà però la possibilità di esprimere proposte di modifica anche sulle leggi che esulano dalle sue competenze.
Alessandro classe V D
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