Il Monte Vulture, vulcano spento si eleva isolato tra il confine tra Puglia, Campania e Basilicata.
E’ il solo vulcano del versante adriatico dell’ Appennino, molto inferiore come mole (27 Km) al Vesuvio e al vulcano di Roccamonfina , ma ad essi molto simile
per forma e costruzione.
E’ costituito infatti da una gran cerchia esterna
(culminante nel M.Pizzuto di Melfi
,1327m), entro cui si eleva un cono minore (Monticchio) in
fondo al quale c’è un cratere ora occupato da due laghetti, il lago piccolo ed
il lago grande.
E’ tuttora una zona di notevole sismicità: terremoti
disastrosi si sono avuti anche di recente, nel 1980; ma già nel 1930 si era verificato un grande sisma.
Ci sono numerose sorgenti minerali, dalle quali si estraggono
acque minerali che vengono vendute in tutta Italia.
Si capisce anche che è vecchio perché ha la punta arrotondata
e quindi è molto anziano.
Ed è alto 1326 m .
Insomma il Monte Vulture è quasi il più vecchio della
Basilicata.
Sulle sue pendici sino a 600 m ci sono oliveti e vigneti
tipici della zona, poi si sviluppano latifoglie e conifere.
Una specie importante, che caratterizza la montagna, è il
castagno; nel monte vulture si producono tante castagne, la più conosciuta è
il Marroncino di Melfi, ed in occasione del periodo di raccolta a Rionero, Melfi e Rapolla si organizza la
Sagra della Castagna a cui partecipano tanti turisti che vengono dalle vicine
regioni d’Italia.
Anche la fauna del Monte Vulture è molto importante; la Brahmea Europea è una
farfalla della famiglia dei Lepidotteri oramai in via di estinzione. Poi c’è la Poiana, il Nibbio reale, il Gufo
reale, tutte specie importanti e presenti oramai solo in poche zone del mondo.
Insomma nel Monte Vulture c’è tutto!
Francesca F, Carlotta classe III C
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